Ci sono luoghi che nei nostri ricordi saranno sempre al sole, una bolla di serenità che resta incorruttibile, inattaccabile dai pensieri negativi, spesso sono immagini e sensazioni legate all’infanzia o ad avvenimenti per noi importanti, a volte sono solo attimi. Uno di questi è, per me, Varigotti, un minuscolo paese sulla costa ligure, sfondo di tante estati e teatro di tante emozioni che negli anni sono cresciute con me.
Amo molto viaggiare e scoprire posti nuovi, ma quest’anno è stato bello potersi godere completamente un po’ di relax in un luogo che sa di casa, immergendomi con marito e cane al seguito nella routine di chi va in spiaggia, dimentica l’orologio, stacca il pc e vive di mare, sole e ancora mare. Una routine che da adolescente non sopportavo, ma che ora amo perché è vero che più si cresce e più si riconosce l’importanza delle piccole cose e di quelle sensazioni preziose che solo quando stacchi la spina puoi percepire.
Come il profumo del mare che riesce ad ammaliarti, lo scrosciare delle onde che sa ipnotizarti, la bellezza di un tramonto accennato che ti porta lontano senza farti muovere.
Come il profumo di panni stesi, che è così buono solo al mare, perché sa di salsedine e di sole, come i discorsi della signora che abita di fronte a casa tua, lei, la stessa signora di sempre, che parla e bisticcia con il suo inseparabile (e un po’ isterico) cane, e che “allieta” tutti noi vicini con le vicende di casa sua, ma che non ti dà fastidio, perché sei in vacanza e perché ormai sei affezionata a quel piccolo teatrino prima di cena.
Come l’affaccio di quell’appartamento che i tuoi genitori hanno acquistato tanti anni prima, alla ricerca del mare, cercando un nuovo posto al sole per sognare il loro mare, quello napoletano, perché il mare, se ci sei nato, ti rimane dentro, non ne puoi più fare a meno.
Come quel balcone così curato, così amato che ti dà il buongiorno e la buonanotte, perché tutte le colazioni e tutti i pranzi e tutte le cene al mare si fanno all’aperto, e il mare è uno degli ospiti.
Come la focaccia, che così buona è solo quella dell’Enrica, che non puoi non mangiare, perché a Milano proprio non la trovi la vera focaccia ligure, come i pomodori e la frutta che quel gusto te lo sogni al supermercato.
Come la sensazione di amore che provi ogni volta che volgi lo sguardo verso Finale e ti imbatti nell’abbraccio più duraturo che tu possa ricordare, quello della buganvillee che avvolge l’alto cipresso.
Come gli angoli di casa che più ti piacciono, come i quadri di tua madre che ti riempiono il cuore e lo sguardo, e che ti fanno sentire fortunata, tanto.
Come la sensazione di fresco sotto i piedi, perché camminare scalza su questo pavimento è ancora più bello, e lo sa bene anche Speedy.
Come la pace che si prova addormentandosi in spiaggia, senza pensieri, quando la tua unica preoccupazione è sapere che fine farà Leo, il protagonista del libro che ti ha preso così tanto.
Come quella sensazione unica che dona l’ora della sera, quando in pochi preferiscono aspettare a cenare per godersi il velluto del mare e la seduzione dell’ultima luce.
E poi ancora i passi lenti della camminata serale verso il molo, dove non c’è molto, ma c’è tutto quello di cui hai bisogno, un gelato, un cielo stellato, un via vai di ragazzini che scoprono l’ebbrezza delle prime uscite da soli, e sei felice perché ricordi il tuo passato sorridendo al pensiero delle tue vecchie ingenuità, e sei grata perché non importa se hai dimenticato la reflex a casa, e il cellulare è scarico, ti basta un bel vestito del mercato, delle scarpe basse, i capelli ancora umidi perché tanto ci pensa l’aria calda dell’estate, e la mano di tuo marito per essere veramente felice, qui e ora, perché sai che sarà per sempre.
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